Il 2021 è stato un anno particolarmente ricco di eventi per il settore AdTech. Editori e attori della pubblicità online hanno dovuto adattarsi agli inizi di un mondo cookieless, in particolare con l’entrata in vigore delle linee guida CNIL. L’anno è stato inoltre caratterizzato da un grande evento per il loro naturale riferimento: i Core Web Vitals, 3 indicatori di performance Web messi a punto da Google e volti a mettere in evidenza i siti che offrono una buona esperienza utente.
Gli editori hanno dovuto raddoppiare i loro sforzi per continuare a offrire al proprio pubblico contenuti in grado di soddisfare le loro aspettative garantendo nel contempo entrate pubblicitarie perenni.
Cosa accadrà nel 2022? Possiamo prevedere le grandi tendenze che segneranno l’anno? Magali Quentel-Reme, il nostro CEO e co-fondatore, rivela le sue previsioni per il mercato AdTech nel 2022 a Programmatic Spain.
Che impatto ha avuto il COVID sulla pubblicità programmatica nel 2021 e come si sta riprendendo?
È difficile fare il punto sul 2021 perché il 2020 è stato un anno molto anomalo con il quale non si può fare un confronto valido. Nella prima metà del 2021 abbiamo assistito agli effetti della pandemia sugli investimenti. Abbiamo osservato un effetto temporalità molto forte. L’investimento pubblicitario si è concentrato in 3 momenti chiave: marzo 2021 e giugno 2021, quando le restrizioni sono state più leggere, e novembre-dicembre come sempre.
L’ecosistema programmatico negli ultimi due anni ha fatto progressi a livello tecnologico. Sempre più publisher si sono convertiti a Header Bidding e l’acquisto tramite ID deal è in aumento in Europa con iniziative come WeMass che offrono inventari curati dai principali media solo in modo programmatico.
Qual è la più grande opportunità che vede per il programmatic entro il 2022?
Oltre alla forte crescita della tv connessa, che diamo per scontata, credo che il formato audio sarà in aumento per via del comportamento degli utenti digitali che consumano sempre più podcast.
Anche il formato video pre-roll è una scommessa vincente per i publisher che hanno la possibilità di produrre contenuti video. In Header Bidding, vediamo un fill rate in aumento e gli inserzionisti sono alla ricerca di buoni tassi di completamento e sono disposti a pagare per questo. I publisher dovranno trovare l’equilibrio: garantire una buona UX e uno spazio per annunci video mobili con buoni tassi di completamento.
Qual è la sfida più grande che l’industria del programmatic dovrà affrontare nel prossimo anno?
Nonostante le voci sulle soluzioni per sostituire i cookies third-party, resta una vera sfida perché non abbiamo ancora visto venire alla luce una soluzione miracolosa.
Gli ID univoci sono una proposta interessante ma solo per publisher in grado di raccogliere dati registrati dai loro visitatori. La maggior parte dei publisher con cui collaboriamo ha pochi dati registrati e la copertura è troppo piccola per garantire una redditività simile ai cookie.
La conoscenza di FloC (dopo questa intervista, Google ha annunciato la sostituzione di FloC con Topics, un metodo di targeting molto più semplice) è ancora debole in Europa e questa mancanza di comprensione potrebbe danneggiare i ricavi pubblicitari di gruppi di media, delle sales houses e dei publisher indipendenti nel contesto della fragilità dovuta alla crisi del Covid-19.
Quali canali pensa avranno la crescita maggiore? E la crescita minima?
Video outstream e instream, Digital audio, TV e DOOH vedranno una forte crescita.
Al contrario, Google sta progressivamente dando meno visibilità alle pagine AMP (Accelerated Mobile Pages) nelle SERP.
E più che i canali, credo che anche le performance di chi offre inventario di bassa qualità che non aggiungono valore ai marchi peggioreranno progressivamente.
Che cosa si aspetta che accada maggiormente nel settore nel 2022?
Spero che la trasparenza e la qualità vincano per tutti i collegamenti nella catena programmatica in modo che sia gli utenti che gli inserzionisti e i publisher traggano vantaggio da UX e risultati migliori.
Quando pensa che il settore avrà soluzioni alternative praticabili ai cookies Third-party ?
Penso che ci vorrà del tempo per vedere una soluzione valida e diffusamente accettata e che il 2022 sarà necessariamente il campo dell’esperienza.
Una delle soluzioni a breve termine sarà l’utilizzo di dati First-party per aumentare le capacità di targeting delle campagne e ottimizzare le entrate dei publisher.
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